Addentrarsi alla ricerca di informazioni sul variegato mondo delle reti Internet capita spesso di imbattersi in termini e denominazioni non chiare; ADSL, FWA, VDSL, FTTC, FTTH. In alcuni casi queste terminologie vengono usate erroneamente, andando ad alimentare la confusione degli utenti, anche quelli più a loro agio con le tecnologie digitali. In questa serie di brevi articoli andiamo ad analizzare le differenze tra questi tipi di linea; oggi parleremo delle linee ADSL e VDSL.

Innanzitutto, un chiarimento terminologico:
ADSL sta per Asymmetric Digital Subscriber Line
VDSL significa invece Very-high-bit-rate Digital Subscriber Line
Entrambe appartengono alla stessa famiglia delle “DSL” (dove Digital Subscriber Line significa una linea che viene attivata solo dopo la sottoscrizione di un abbonamento), ma le prestazioni finali sono molto diverse, come sottolinea la dicitura Very-high-bit-rate Digital, che sta ad indicare una linea molto veloce.

I più “navigati” tra i lettori ricorderanno l’entusiasmo per le prime linee ADSL che andavano a superare la sovrapposizione tra fonia e linee dati; fino a non moltissimi anni fa, infatti, era sufficiente che squillasse il telefono per far cadere la connessione a Internet, anche se oggi può sembrarci assurdo!
Le linee ADSL sono infatti sempre state collegate al doppino telefonico (successivamente integrato con un filtro per evitare la sovrapposizione di cui si diceva prima) e sono state le prime, vere linee a banda larga, che hanno rivoluzionato la concezione di Internet presso le famiglie e raggiunto velocità prima impensabili, che oggi potrebbero sembrarci obsolete o insufficienti, ma che non molti anni fa rappresentavano il top di gamma delle connessioni Internet. In alcuni casi ancora oggi “ADSL” è usato erroneamente per indicare generiche linee Internet molto veloci.

Per quale motivo, allora, sentiamo sempre meno parlare di ADSL e sempre più di VDSL?
In un certo senso, possiamo dire che la seconda sia un’ulteriore evoluzione della prima. Invece di una struttura interamente in rame come tipico delle ADSL, la VDSL è frutto dell’inserimento della fibra ottica nel percorso per portare Internet nelle case. Come si vede nell’immagine di qui sotto, l’ultima parte di linea, che va dall’armadietto (il cosiddetto “cabinet”) alla casa dell’utente, è in rame, ma il tratto precedente è in fibra ottica, motivo per cui la VDSL è spesso chiamata anche “fibra misto rame”.
Questo sistema permette di avere velocità decisamente maggiori rispetto a prima (una ADSL arriva in genere fino a 20-30 Mbit/s di banda, mentre una VDSL può arrivare a 100, 200 o 300 Mbit/s), ma con una limitazione: più è lungo il tratto in rame, maggiore è la distanza tra cabinet e casa dell’utente, il che diminuisce la velocità. A 500 metri di distanza, per fare un esempio, la capacità di banda è in genere dimezzata.
Per questo motivo è fondamentale confrontarsi, telefonicamente o via mail, con l’operatore finale: anche se siamo abituati ad attribuire sempre alla parola FIBRA un’altissima velocità di navigazione, la distanza può inficiare questo parametro, ed è dunque importante valutare caso per caso per poterne attivare una con tutti i dati trasparenti a disposizione.

Questo tipo di linea è chiamata anche FTTC (Fiber To The Cabinet, ovvero “fibra fino al cabinet o armadietto”), per differenziarla dalla fibra ottica FTTH (Fiber To The Home, quindi “fibra fino in casa”), parliamo in questo articolo. Quando si sceglie una linea Internet per la propria casa, azienda o ente, è importantissimo conoscere queste differenze, spesso trascurate dagli operatori nella pubblicità; come abbiamo visto, una sola lettera di differenza tra ADSL e VDSL può significare una velocità di navigazione anche dieci volte maggiore!

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